Questa non sarà un’opinione su MILINKOVIC perché il discorso offrirebbe centinaia spunti su cui commentare.
Potrebbe portare a giustificatissime critiche verso alcuni comportamenti arrendevoli che, purtroppo, stonano con l’idea che ho: IL PIÙ FORTE DI TUTTI.

Valutazioni che magari non voglio fare.
Cose che leggo sul web e che non vorrei leggere.

Un giocatore unico che abbiamo adorato con la testa e con il cuore.
Con la speranza di belle emozioni, scansando l’idea della solita estate cringe dietro ad un rinnovo troppo cringe… persino per una come me che brama trash come acqua nel deserto.

Chi ha letto qualcosa di ciò che scrivo da anni, sa che Sergej mi ha fatto sempre particolare simpatia.
Avevo capito da subito che, dopo tanti acquisti ciofeca, era finalmente arrivato quello con le palle. Quello che tutti c’avrebbero invidiato, persino i top club di mezza Europa.
Quello che le palle non ce le avrebbe rotte mai.

Partita dopo partita, io mi domandavo come facesse la gente a dare credibilità ad alcuni commenti, a baraccumi che sui social si alzavano intorno a lui, giuro.

Gossip becero senza un minimo limite o discrimine.

Eppure, arrivati a maggio, forse di qualcosa me ne sono accorta anche io: il vero Milinkovic ‘n’ do sta?
Una stagione strana per lui, Sergej ha regalato pochissime gioie dopo il Mondiale.

Quello reputo incredibile nel senso di non credibile, è passare da FENOMENO ASSOLUTO a….
Specie quando dall’altra parte c’è uno come SARRI.
Così schietto, nel bene e nel male, secondo me.

L’infortunio di novembre l’ha condizionato, le voci sul futuro possono averlo destabilizzato, la scadenza di contratto, evidentemente, si fa sentire.
Una combo micidiale.

La bocciatura con il Sassuolo, la panchina decisa nei giorni precedenti alla comunicazione avvenuta poco prima della partita, non ha fatto altro che turbare ancora di più il Sergente.
Domenica ha reagito con un post tramite il suo profilo ufficiale, alle aspre critiche:
«Mancano 4 partite che per noi devono essere come 4 finali. Indosso questa maglia dal 2015 e ho sempre cercato di dare il massimo e così farò ancora perché come sapete tutti io sono fatto così. Dobbiamo raggiungere l’obiettivo, dobbiamo farcela!».

Io, alla buona fede di Milinkovic ho sempre creduto, persino davanti a partite assurde che facevano pensare tutto il contrario.

Gli ho creduto anche domenica quando ha respinto le accuse di chi lo attacca: “Hai mollato”….”Hai già firmato con qualcuno”…”Te stai a tira’ indietro”….

Io ho capito che non c’è sempre bisogno di tirar fuori gli artigli nel calcio.
E che i calciatori che meritano davvero sono quelli che, la nomea di “MIGLIORI”, possono permettersi di scrollarsela di dosso ogni tanto.
Altrimenti “saremmo solo macchine“.

Io ‘sti anni non me li dimentico, non posso.
Per cui il mio, oggi, sarà un commento sul suo percorso e il resto voglio ignorarlo perché -(per me)- Sergej si merita tutta la fiducia possibile.

Metto il punto a questa chiacchierata, peraltro eccezionalmente ottimistica rispetto ai commenti letti sul web.
E metto il punto al discorso su uno che è stato amato follemente sin dal primo momento.

Critichiamo e critichiamo spesso ma, ad una certa, tocca essere onesti e ricordare i numeri da capogiro, i gol quasi sempre da favola.

Milinkovic un applauso se lo merita tutto.

E, adesso avanti: ne mancano 4!

Baci baci, Xoxo.

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